Nistagmo e riabilitazione visiva 

Esistono ad oggi riabilitazioni visive (es. visual training) riconosciute come efficaci in caso di Nistagmo? Come si svolgono e che benefici possono portare? Sono praticabili anche dai bambini?

Esistono ad oggi riabilitazioni visive riconosciute come efficaci in casi di Nistagmo? Come si svolgono e quali benefici possono portare? Sono praticabili anche dai bambini? 

È più corretto parlare di opzioni terapeutiche, piuttosto che chirurgiche, disponibili per le persone con Nistagmo. Queste possono riguardare la modifica della convergenza oculare, lo spostamento ottico della zona nulla in direzione della posizione primaria (sguardo dritto), riducendo l’intensità del Nistagmo e prolungando i tempi di foveazione. Qualsiasi trattamento, in questo caso non chirurgico, che come obiettivo primario ha quello di aumentare i tempi di permanenza dell’immagine sulla fovea (tempo di foveazione) deve essere comprovato da efficacia clinica e somministrato da chi in Italia ha il riconoscimento giuridico e la responsabilità per farlo. Quando si parla di riabilitazione visiva, e non di intervento chirurgico, la figura di riferimento è quella degli ortottisti.

La comunità scientifica si interroga quando alcuni trattamenti risultano non statisticamente significativi (cioè, i numeri, i dati, non supportano la sicurezza o l’efficacia terapeutica di un farmaco, ad esempio ), ma lo sono solo in parte clinicamente (l’evidenza sui pazienti ne suggerisce invece l’utilizzo). Questo ovviamente non giustifica la diffusione di metodi senza ulteriori valutazioni.

Un miglioramento in età evolutiva può essere semplicemente legato alla crescita e alla progressione maturativa fisiologica, e non direttamente riconducibile al trattamento proposto.

Il profilo funzionale di ogni persona affetta da Nistagmo è molto personale e specifico, nonostante le caratteristiche cliniche siano sempre inquadrabili in una stessa classificazione ezio-patologica.

Pertanto, i trattamenti sono esclusivamente personalizzati e non riconducibili a indicazioni standard o metodi riabilitativi innovativi. Una delle regole per iniziare un trattamento riabilitativo è quella di attendere la stabilizzazione dello stato di malattia; questo per diverse ragioni non vale in età evolutiva.

È necessario puntualizzare come nel bambino affetto da Nistagmo, ed in generale da alterato sviluppo della funzione visiva, sia corretto parlare più ABILITAZIONE. Senza discutere su trattamenti che non hanno una reale evidenza, è meglio focalizzarsi sull’addestramento alla lettura in direzione della zona di minor Nistagmo, sulla posizione del bambino in classe rispetto alla lavagna, all’insegnante e alle fonti luminose, sull’impugnatura della penna, sulla gestione dell’emotività e della stanchezza e su altri accorgimenti che possono consentire ai soggetti affetti da Nistagmo di ottimizzare la loro condizione visiva.