Posizione anomala del capo e punto di blocco

Cos’è il punto di blocco? E’ sempre presente? Posizione di blocco e postura: a chi rivolgersi?

 Cos’è il punto di blocco? 

La posizione di blocco è sostanzialmente una posizione anomala del capo, che, quando viene assunta, determina una riduzione importante dell’intensità del Nistagmo. In molti casi, inoltre, si ha anche un aumento del tempo di foveazione, ossia del tempo in cui l’immagine rimane bloccata nella regione foveale, quella dove ci sono più recettori, con conseguente miglior visione.

Ad oggi non esiste una spiegazione scientificamente approvata del perché solo in alcuni casi (indicativamente, dati basati sull’esperienza, il 60-65% dei soggetti con Nistagmo) sia presente una posizione di blocco. Inoltre, non è ancora chiaro il motivo per cui il Nistagmo si blocchi, o rallenti la propria intensità, quando il capo viene posizionato in un determinato modo.

Anche in questo caso si può ricorrere ad una metafora suggestiva e anche un po’ naïf. Provate ad immaginare una carrozza trasportata da cavalli impazziti e un cocchiere che per gestire al meglio questa situazione fuori controllo prova a riportare la carrozza verso il margine della strada in modo da riuscire a fermare almeno parzialmente i cavalli.

È chiaro che, in soggetti con Nistagmo, la presenza di una posizione di blocco è comunque un “buon segno” perché può richiamare un successo chirurgico con l’intervento basato sul principio di Kestenbaum-Anderson.

                          

Posizione di blocco e postura: a chi rivolgersi?

In alcuni casi i pazienti con Nistagmo Infantile Idiopatico possono avere una posizione di blocco, ossia una posizione anomala del capo che garantisce loro una migliore capacità visiva.

Questa può avere chiaramente un effetto evidente sulla postura del paziente e presentarsi in termini di “chin up” o “chin down” (mento elevato o depresso rispetto alla posizione primaria), inclinazione verso una o l’altra spalla, rotazione da uno dei due lati, oppure una combinazione di questi tre orientamenti.

La gestione di tale condizione deve essere presa in carico in primis dall’oculista che può valutare un intervento chirurgico sui muscoli dell’occhio con lo scopo di ripristinare la posizione primaria, ossia riportare la testa allineata e dritta in avanti.

Sono fortemente sconsigliate valutazioni da parte di altri specialisti mirate a manipolazioni di alcun tipo: è bene sottolineare nuovamente che i bambini utilizzano la posizione di blocco per vedere meglio. La figura dell’oculista è pertanto quella di elezione per affrontare ed eventualmente correggere il problema con un giusto approccio.