a cura di Elena Zorzit

La figura dell’assistente alla comunicazione rientra nell’ambito dell’inserimento scolastico degli alunni con disabilità sensoriale ed è altamente specializzata nella disabilità visiva. Si interfaccia e fa da raccordo tra il tiflologo, l’insegnante di sostegno, le insegnanti curriculari e la famiglia. 

Il suo compito, diversamente da quello dell’educatore che ha un obiettivo prettamente sociale e socializzante, è invece quello di fornire all’alunno con minorazione visiva le strategie per attivarsi nell’ambito della scuola e tutte le competenze necessarie per affrontare la quotidianità serenamente. 

Ponendosi come interfaccia tra famiglia e ambito scolastico, spiega ai genitori quelle che sono le necessità di un bambino con queste difficoltà in un ambito prettamente scolastico, anche proiettandosi nel futuro e all’interno di un progetto di vita . 

Il suo inserimento all’interno di un tessuto scolastico dipende sostanzialmente dal tipo di modalità con la quale viene accolto dalla stessa struttura e dalla classe. È importante che vi sia una continua collaborazione tra le insegnanti e questa figura per fare in modo di anticipare i bisogni del minore e soprattutto fornirgli tutte le strategie necessarie affinché questo possa attivarsi da un punto di vista visivo rispetto al contesto ambientale scolastico e relazionale. 

La sua figura, insieme a quella del tiflologo, è altamente codificata da un punto di vista amministrativo solo in alcune Regioni italiane, dove anche la sua funzione e il suo inserimento in ambito scolastico sono ben definiti.